LaPresse 15:45 21-04-20 LPN-INTERVISTA Coronavirus, Aninsei Confindustria: Asili privati pronti a riaprire
Di Silvia Caprioglio
Torino, 21 apr. (LaPresse)
Con l’avvio della ‘fase 2′ molti genitori a maggio torneranno a lavoro e in alcune regioni come il Piemonte si parla di riaprire i nidi per andare in soccorso alle famiglie che non sapranno a chi affidare i figli. “Noi siamo pronti a ripartire senza dubbio e a garantire servizi anche in estate”, afferma a LaPresse Luigi Sepiacci, presidente di Aninsei Confindustria, Associazione nazionale degli istituti non statali di educazione e di istruzione, che raccoglie 600 gestori associati, per circa 2500 unità scolastiche.
DOMANDA. Qual è la situazione di nidi e scuole private? RISPOSTA. Per i nidi, se si continua così senza nessun aiuto, a settembre ce ne saranno la metà. Solo i più forti potranno forse sopportare tutto questo, indebitandosi e raddoppiando le rette il prossimo anno. C’è il rischio poi che vengano ridimensionati. Si è cercato di portare avanti qualche attività online, ma è possibile solo per i bambini un po’ più grandi. Il personale per qualche periodo può andare in cassa integrazione o in Fondo di integrazione salariale, ma non sappiamo quanto durerà e quando ci faranno riaprire, come pagare gli affitti delle strutture e le utenze.
D. Con la ripartenza di buona parte delle attività molti genitori torneranno a lavoro, voi sareste pronti a ripartire col servizio? R. Sembra assurdo voler riaprire le aziende senza che le famiglie abbiano dove poter portare i figli. Noi siamo pronti a ripartire senza dubbio. Certamente ci saranno realtà che non avranno grossi problemi e altre che ne avranno. Però generalmente gli spazi sono abbastanza ampi e la densità limitata, il rapporto è mediamente di un educatore/docente ogni 7 bambini, quindi c’è la possibilità di gestirli bene. C’è desiderio di ripartire per tutta la scuola, dell’infanzia, le elementari e le medie.
D. Molte famiglie saranno impegnate con il lavoro anche d’estate, non è detto che si possa andare in vacanza, sareste in grado di accogliere i ragazzi anche durante quei mesi? R. Possiamo sopperire per giugno, luglio, e qualcuno potrebbe aprire anche ad agosto, perchè parte del personale ha già usufruito delle ferie. Potremmo senz’altro dare un servizio fino alla ripresa di settembre.
D. Sarete attrezzati per il nuovo anno scolastico, con il distanziamento che bisognerà garantire finchè non si troverà un vaccino? R. Noi non abbiamo classi pollaio, le distanze saranno garantite tranquillamente. Abbiamo fatto una grossa consultazione della base dei nostri associati e non sono emersi problemi. Anzi, noi saremmo per fare gli esami di Stato in presenza, c’è la possibilità di farli in maniera adeguata, usando le palestre nel caso che nelle aule non si fosse sufficientemente distanziati.
D. Quali sono le vostre richieste al governo? R. Abbiamo chiesto un aiuto alle famiglie tramite il credito di imposta sulle rette, quantomeno in questo periodo di sospensione. Perchè a settembre ci sarà non solo il problema di come accogliere i ragazzi in aula, ma anche che le famiglie dovranno sobbarcarsi di nuovo la spesa. Per i nidi e le scuole di infanzia spesso non c’è alternativa ad affidarsi alle strutture private, perchè nel pubblico non ci sono posti, ma oggi come oggi non c’è neanche per gli altri ordini e gradi, perchè se noi chiudiamo non so i ragazzi dove potranno andare, a riempire ancora di più le classi pollaio? Già si parla di fare più turni, ma non basteranno. E non è che per lo Stato non sarebbe un costo, si parla di 6-7 miliardi per il servizio dato dalle scuole private. Sosteniamo che le risorse vadano date alle famiglie, non alle scuole; i soldi dati a pioggia sono sempre quelli meno produttivi, e col credito di imposta non richiederebbero nemmeno liquidità immediata.
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211545 Apr 2020