“ABILITAZIONE, ESCLUDERE GLI INSEGNANTI DELLE SCUOLE PARITARIE EQUIVALE CONDANNARCI ALLA CHIUSURA”

“Un’altra occasione persa” osserva amareggiato, ma determinato e combattivo, Luigi Sepiacci, Presidente Nazionale ANINSEI, A.N.I.N.S.E.I., l’Associazione Nazionale degli Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione di Confindustria, riferendosi agli schemi di decreto predisposti dal Ministero dell’Istruzione per l’avvio della procedura straordinaria per l’assunzione dei precari della scuola secondaria, del concorso ordinario per la secondaria e della valutazione dei titoli per il concorso infanzia e primaria, e constatando che – tra i tanti decreti in fase di pubblicazione – ancora una volta manca quello relativo all’abilitazione dei docenti precari delle scuole secondarie paritarie. 

“Noi Scuole Paritarie – aggiunge Luigi Sepiacci  – siamo stretti in una morsa mortale: da una parte alcune direzioni regionali continuano a minacciarci la revoca del decreto di parità se non ottemperiamo all’obbligo di avere docenti abilitati all’interno del nostro corpo docente e dall’altra il Governo che continua a negarci una qualunque possibilità di procedere con le doverose e sacrosante abilitazioni dei nostri docenti già in possesso dei 24 CFU richiesti dalla Legge, oltre al preventivo conseguimento della relativa Laurea specialistica”.

“Quello che ci aspettavamo dalla politica, e non è arrivato, e che pertanto ci ha ancora una volta deluso” sottolinea Sepiacci, “è di avere la possibilità, per tutti quei nostri docenti che hanno già cumulato i 3 anni di anzianità di servizio, di accedere al bando di abilitazione, proprio come i loro colleghi della Scuola Statale”.

“Ancora una volta ci vedremo costretti, nostro malgrado”, aggiunge infine Luigi Sepiacci, “a valutare di adire le vie legali, se il Ministero dovesse decidere non tornare sui suoi passi”. 

“Perché la Scuola Paritaria”, ricorda il Presidente Nazionale ANINSEI, “è sul medesimo piano della Statale, nel pieno rispetto e nella corretta interpretazione della nostra Costituzione”.

 

 

Roma, 12 febbraio 2020

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