COMUNICATO STAMPA: Le scuole paritarie non si sono accordate per votate SÌ al referendum, in cambio di pochi spicci

Roma, 26 novembre 2016

“Contro gli attacchi che stiamo ricevendo”, dichiara il presidente Luigi Sepiacci dell’ANINSEI, l’Associazione che riunisce gli Istituti non Statali di Istruzione, “ribadisco categoricamente che la Scuola Paritaria Italiana non si vende, e tanto meno per un piatto di lenticchie!”.

“A chi dice che ANINSEI è un catalizzatore di voti per il SI al Referendum del 4 dicembre” – precisa Luigi Sepiacci – “voglio capisca che noi siamo spiriti liberi, in grado di fare le proprie scelte in base alla propria intelligenza e non portiamo, di certo, il cervello all’ammasso!”

“In particolare affermare che basti aumentare di poco le detrazioni per tali spese alle famiglie, che passeranno dagli attuali 400 euro, ai futuri 717 lordi su base annua (per il 2017), per convincere un mondo intero, quello della Scuola Paritaria a votare SI è non solo offensivo, ma denigratorio e direi addirittura canzonatorio!”

“Sui disabili”, sottolinea Sepiacci, “forse si vorrebbe che invece che lo Stato, a farsi carico delle spese – che hanno natura non solo sociale, ma attengono ai diritti fondamentali dell’Uomo, tutelati proprio da quella Costituzione a parole tanto difesa – fossero gli istituti paritari? dov’è il loro senso di giustizia sociale?”

“Così come aprire al mondo degli Istituti non statali”, spiega  Luigi Sepiacci, “i bandi PON Europei e l’alternanza scuola – lavoro non è certo un regalo del Governo in carica, ma vuole significare solo garantire la corretta applicazione di quell’articolo 33 della Carta Fondamentale, di quella stessa Costituzione, della quale i difensori del NO appaiono essere oggi gli strenui difensori, che garantisce agli studenti delle scuole paritarie un uguale trattamento rispetto a quelli delle scuole statali”. “Diritti che l’ANINSEI intende tutelare anche per il presente ricorrendo ai tribunali amministrativi e se necessario anche alla Corte di Giustizia Europea, a prescindere dal SI e dal NO al Referendum del 4 dicembre”.

“SI e NO saranno infatti scelte che gli iscritti all’ANINSEI adotteranno secondo le proprie convinzioni, che si sono fatte – conclude il presidente Luigi Sepiacci –  in questa costante e logorante sovraesposizione nei dibattiti pubblici, da parte di entrambi gli schieramenti”.

 

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