REPLICA DEL PRESIDENTE ANINSEI LUIGI SEPIACCI ALL’ATTACCO DELLA FISM COMPARSO SULLA TESTATA ONLINE TEMPI.IT, IL 27 LUGLIO SCORSO
La FISM ha ormai scelto di attaccare l’ANINSEI e il suo presidente con cadenza quasi quotidiana.
La filastrocca è sempre la stessa l’ANINSEI è colpevole perché ha ritenuto di dover ricorrere al TAR e poi di essere intervenuta su l’appello proposto dal MIUR contro la sentenza del TAR.
Ultimo l’avv. Stefano Giordano, che ci perdoni ma non lo conoscevamo come uomo di punta della FISM, e che abbiamo potuto valutare dalla lettura del suo curriculum pubblicato su internet.
Lui o altro esponente della FISM dovrebbe rispondere ad alcune semplici domande:
1) È giusto che due scuole, che a parità di servizio chiedono rette di pari importo alle famiglie, vengano discriminate su criteri soggettivi, relativi al tipo di ente gestore?
A leggere le loro dichiarazioni ci sembra di sì. E allora chi è che vuole mantenere una anomala situazione di privilegio?
Per noi questo è moralmente ingiusto e non è comunque permesso dalle norme europee che considera questi aiuti di Stato e li vieta.
2) È disponibile la FISM ad affiancarsi ad ANINSEI nella richiesta al MIUR di accelerare l’attivazione della anagrafe delle scuole dell’infanzia per la trasparenza dei flussi di contributi?
Fino ad ora ci è sembrato di essere soli in questa azione e forse anche contrastati. Riteniamo che l’avv. Stefano Giordano potrebbe dare un validissimo contributo stante la sua specifica preparazione giuridica.
3) Che colpa ha l’ANINSEI della sentenza n. 292 del 28 gennaio che è stata emessa dal Consiglio di Stato e non certo dal Consiglio Direttivo dall’ANINSEI?
L’ANINSEI dal 1947 ha sempre dichiaratamente difeso gli interessi della scuola libera in Italia.
5) Come mai il MIUR solo dopo oltre 4 mesi ha elaborato il testo del nuovo decreto con i criteri di attribuzione dei contributi? La FISM è ha conoscenza o meno se qualcuno ha esercitato pressioni?
6) Le incongruenze del nuovo DM con la decisione del Consiglio di Stato, rilevate da ANINSEI, sono da addebitare alla fretta a cui è stato indotto il MIUR dal rullo dei tamburi della diffida della FISM al Ministro?”
Infine una domanda è rivolta direttamente a TEMPI.IT, che dà molto fiato alle trombe FISM: ci dica il direttore se anche lui pensa che la sentenza del Consiglio di Stato sia da ignorare, in quanto forse affetta da manifesto anticlericalismo?
Luigi Sepiacci