Roma, 13 luglio 2016
in risposta all’attacco della FISM.
“Con motivazioni da Lupus et agnus di fedriana memoria la FISM attacca ANINSEI accusandola di essere alla ricerca di privilegi per i suoi associati”.
Così esordisce con stupore, Luigi Sepiacci, il presidente di ANINSEI, l’Associazione che riunisce gli Istituti non Statali di Istruzione, alla notizia dell’attacco ricevuto dalla Federazione italiana scuole materne.
Per poi continuare: “Mentre in realtà sono le scuole FISM che ottengono, da sempre, i contributi dallo Stato”.
“Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 292/16”, analizza il presidente di ANINSEI, “ha chiaramente stabilito che le scuole senza scopo di lucro sono quelle che erogano il loro servizio senza corrispettivo o con il versamento di un importo simbolico”.
“Scuole che erogano lo stesso servizio, a fronte di corrispettivi di uguale entità, non possono essere discriminate a fronte di criteri soggettivi in merito alla sola forma dell’ente gestore”.
“Questo è previsto dalla normativa comunitaria”, spiega ancora il presidente ANINSEI, “che non ammette aiuti di Stato poiché potrebbero turbare la libera concorrenza, creando degli indebiti vantaggi verso gli uni, rispetto agli altri”.
“Ci spieghi la FISM – chiede Luigi Sepiacci – come le scuole ANINSEI possano erogare uno stesso servizio, se non migliore, e distribuire utili, mentre le strutture raccolte nella Federazione italiana scuole materne con rette di pari importo, e con i contributi dello Stato, a mala pena pareggiano i bilanci”. “La FISM – esorta infine Luigi Sepiacci – si faccia promotrice di una operazione di trasparenza ed inviti tutte le scuole ad essa associate a rendere accessibili a tutti i loro bilanci”. “E si affianchi ad ANINSEI”, conclude il presidente Sepiacci, “nella richiesta di dare attuazione, senza più rinvii, all’anagrafe degli iscritti alle scuole dell’infanzia per rendere controllabile il flusso dei contributi”.