Comunicato stampa ANSA 26 luglio 2015 ore 13:43

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Ici paritarie: scuole laiche, Cassazione ineccepibile

Cei vuole trattamento favore, Miur apra tavolo anche con noi

(ANSA) – ROMA, 26 LUG – “Non sono per nulla pericolose e non

limitano affatto, né minimamente, la libertà di educazione, anzi

la rafforzano”, le sentenze della Cassazione che hanno ribadito

che gli istituti scolastici religiosi di Livorno dovranno pagare

l’Ici. Lo sostiene l’Associazione Nazionale degli Istituti Non

Statali di Educazione e di Istruzione, secondo cui le pronunce

“riportano equità e ordine, ponendo fine ad un ingiustificato

discrimine tra le scuole paritarie in base alla tipologia

dell’ente gestore.

“Non è possibile che scuole che applicano rette equivalenti

e danno servizi equivalenti vengano discriminate per il presunto

o meno scopo di lucro della gestione- spiega Luigi Sepiacci,

presidente dell’ Aninsei- Giustamente la Suprema corte ha

affermato che è giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro,

risultando sufficiente l’idoneità tendenziale dei ricavi a

perseguire il pareggio di bilancio”.

“La Cei dovrebbe affrontare l’argomento con meno ideologia”,

sostiene il rappresentante delle Scuole Paritarie Laiche

d’Italia; gli istituti sia religiosi sia laici, “forniscono un

servizio fondamentale e irrinunciabile allo Stato Italiano e

alle famiglie degli studenti”, ma le Gerarchie Ecclesiastiche

sembrano auspicare “un trattamento di favore: cioè non pagare le

tasse (che noi già paghiamo con grandi difficoltà) e avere

sostegni economici da parte dell’Italia”, così “negando a una

cospicua parte della scuola paritaria quella libertà di

educazione che a gran voce invocano per loro. Cosa c’è di più

anticoncorrenziale e di più fuorviante del mercato e quindi

contrario alle direttive europee, di questo modo di procedere?”

“Mi auguro che il Governo italiano non stia pensando a come

aiutare gli Istituti religiosi, proprio a discapito

della Scuola non statale laica”, conclude Sepiacci, che auspica

“un tavolo di trattativa” tra la Scuola non statale,

rappresentata sia dagli Istituti religiosi che da quelli laici,

e il MIUR per “trovare una possibile soluzione condivisa, perché

è giusto aiutare tutti, ma che questo non crei assurdi e

illegittimi favoritismi verso l’uno o l’altro dei soggetti

interessati”. (ANSA).

FH

26-LUG-15 13:43 NNNN

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