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Ici paritarie: scuole laiche, Cassazione ineccepibile
Cei vuole trattamento favore, Miur apra tavolo anche con noi
(ANSA) – ROMA, 26 LUG – “Non sono per nulla pericolose e non
limitano affatto, né minimamente, la libertà di educazione, anzi
la rafforzano”, le sentenze della Cassazione che hanno ribadito
che gli istituti scolastici religiosi di Livorno dovranno pagare
l’Ici. Lo sostiene l’Associazione Nazionale degli Istituti Non
Statali di Educazione e di Istruzione, secondo cui le pronunce
“riportano equità e ordine, ponendo fine ad un ingiustificato
discrimine tra le scuole paritarie in base alla tipologia
dell’ente gestore.
“Non è possibile che scuole che applicano rette equivalenti
e danno servizi equivalenti vengano discriminate per il presunto
o meno scopo di lucro della gestione- spiega Luigi Sepiacci,
presidente dell’ Aninsei- Giustamente la Suprema corte ha
affermato che è giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro,
risultando sufficiente l’idoneità tendenziale dei ricavi a
perseguire il pareggio di bilancio”.
“La Cei dovrebbe affrontare l’argomento con meno ideologia”,
sostiene il rappresentante delle Scuole Paritarie Laiche
d’Italia; gli istituti sia religiosi sia laici, “forniscono un
servizio fondamentale e irrinunciabile allo Stato Italiano e
alle famiglie degli studenti”, ma le Gerarchie Ecclesiastiche
sembrano auspicare “un trattamento di favore: cioè non pagare le
tasse (che noi già paghiamo con grandi difficoltà) e avere
sostegni economici da parte dell’Italia”, così “negando a una
cospicua parte della scuola paritaria quella libertà di
educazione che a gran voce invocano per loro. Cosa c’è di più
anticoncorrenziale e di più fuorviante del mercato e quindi
contrario alle direttive europee, di questo modo di procedere?”
“Mi auguro che il Governo italiano non stia pensando a come
aiutare gli Istituti religiosi, proprio a discapito
della Scuola non statale laica”, conclude Sepiacci, che auspica
“un tavolo di trattativa” tra la Scuola non statale,
rappresentata sia dagli Istituti religiosi che da quelli laici,
e il MIUR per “trovare una possibile soluzione condivisa, perché
è giusto aiutare tutti, ma che questo non crei assurdi e
illegittimi favoritismi verso l’uno o l’altro dei soggetti
interessati”. (ANSA).
FH
26-LUG-15 13:43 NNNN