Comunicato Stampa ANINSEI del 26 luglio 2016

Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione

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COMUNICATO STAMPA

GLI ISTITUTI RELIGIOSI, QUELLI LAICI E LE RECENTI SENTENZE DELLA CASSAZIONE SUL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE

SEPIACCI (ANINSEI): “SENTENZA CASSAZIONE INECCEPIBILE: CONFERMA QUANTO ANDIAMO DICENDO DA ANNI”

Non riduciamo il tutto ad un inesistente scontro laici-cattolici

 

“Le sentenze della Suprema Corte di Cassazione 14225 e 14226, depositate lo scorso 8 luglio, con le quali si ribadisce che gli istituti scolastici religiosi di Livorno dovranno pagare l’Ici, non sono per nulla pericolose e non limitano affatto, né minimamente, la libertà di educazione, anzi la rafforzano” spiega l’Ing. Luigi Sepiacci, presidente dell’ A.N.I.N.S.E.I. – l’Associazione Nazionale degli Istituti Non Statali di Educazione e di Istruzione, “Riportano equità e ordine, ponendo fine ad un ingiustificato discrimine tra le scuole paritarie in base alla tipologia dell’ente gestore. Non è possibile che scuole che applicano rette equivalenti e danno servizi equivalenti vengano discriminate per il presunto o meno scopo di lucro della gestione. Giustamente la Suprema corte ha affermato che è giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro, risultando sufficiente l’idoneità tendenziale dei ricavi a perseguire il pareggio di bilancio. E cioè, il conseguimento di ricavi è di  per sé indice sufficiente del carattere commerciale dell’attività svolta.”.

“Come sosteniamo da anni, il discorso va affrontato in modo diverso. Poiché è inconfutabile che le scuole paritarie facciano parte del sistema nazionale di istruzione e svolgano un ruolo importante e che fa risparmiare lo Stato si  deve ricercare la strada dell’esenzione o di aliquote agevolate per gli edifici adibiti  a scuola paritaria.”

“La Cei, e non i giudici, dovrebbe affrontare l’argomento con meno ideologia”, prosegue il rappresentante delle Scuole Paritarie Laiche d’Italia, “entrambe le nostre Istituzioni, gli istituti religiosi e quelli laici, forniscono un servizio fondamentale e irrinunciabile allo Stato Italiano e alle famiglie degli studenti, ma le Gerarchie Ecclesiastiche sembra proprio si auspichino un trattamento di favore, sulla base di un malinteso “senza scopo di lucro“: cioè non pagare le tasse – che noi già paghiamo con grandi difficoltà – e avere sostegni economici da parte dell’Italia ”, sottolinea Luigi Sepiacci, che poi prosegue: “negando a una cospicua parte della scuola paritaria quella libertà di educazione che a gran voce invocano per loro. Cosa c’è di più anticoncorrenziale e di più fuorviante del mercato e quindi contrario alle direttive europee, di questo modo di procedere?”

“Mi auguro che il Governo italiano non stia pensando a come aiutare gli Istituti religiosi, proprio a discapito

della Scuola non statale laica”, riflette e poi conclude l’ing. Luigi Sepiacci, “auspico che un tavolo di trattativa tra la Scuola non statale, rappresentata sia dagli Istituti religiosi che da quelli laici, e il MIUR per trovare una possibile soluzione condivisa, perché è giusto aiutare tutti, ma che questo non crei assurdi e illegittimi favoritismi verso l’uno o l’altro dei soggetti interessati”.

Roma, 26 luglio 2015

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