La Corte europea ha emesso la attesa sentenza sui precari della scuola in Italia. «La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato». Non esistono criteri «oggettivi e trasparenti» per giustificare la mancata assunzione del personale con oltre 36 mesi di servizio, né l’Italia ha fatto niente per impedire il ricorso abusivo al rinnovo dei contratti.
I giudici sovranazionali hanno rilevato che la direttiva comunitaria contrasta con la nostra normativa nazionale che autorizza, in attesa dell’assunzione del personale di ruolo, il rinnovo dei posti vacanti e disponibili, senza indicare tempi certi ed escludendo possibilità di ottenere il risarcimento del danno.