Articolo Famiglia Cristiana
A cura di Luisa Santolini
15 luglio 2012
Stiamo attraversando uno dei periodi più difficili della nostra storia dal dopo guerra in poi e non dobbiamo dimenticarlo. Il Governo sta chiedendo a tutti gli italiani grandi sacrifici e non può fare diversamente. Tutto vero e tutto giusto, ma c’è un però. E riguarda ancora una volta le scuole paritarie. I problemi che si sono affacciati all’orizzonte sono due: il pagamento dell’ Imu e i fondi che verranno stanziati per l’anno 2013. La domanda è: la scuole paritarie devono pagare l’Imu o no? E se si perché? Ho fatto una interrogazione al Governo sull’argomento è mi è stato risposto che l’esenzione vale solo ed esclusivamente se gli Enti sono non commerciali, se gli immobili sono utilizzati da un ente non commerciale, se le attività sono svolte con modalità non commerciali. Inoltre si richiamano “le criticità sollevate dalla Commissione europea” per quanto riguarda l’esenzione della vecchia ICI agli Enti ecclesiastici. In attesa di una Circolare che dovrebbe chiarire questo ginepraio, faccio rilevare che il problema è mal posto dal Governo, nel senso che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico come dichiara la Legge 62 del 2000, perché fanno parte a pieno titolo del sistema pubblico integrato della istruzione. Dunque sono esattamente come le scuole statali che non pagano alcuna Imu. Perché questa disparità di trattamento? Le scuole paritarie non possono essere considerate Enti commerciali perché riscuotono le rette, altrimenti anche gli Ospedali dovrebbero essere considerati commerciali perché riscuotono il ticket. E giustamente così non è.
Perché gli Ospedali e le cliniche convenzionate non pagano l’Imu e la scuole paritarie (laiche e cattoliche) invece si?
Vorrei aggiungere altre due considerazioni: la libertà di scelta educativa è ignorata da sempre in questo Paese perché le famiglie, se vogliono una scuola diversa da quella che “passa” lo Stato, devono pagare le rette, facendo grandi sacrifici. Ora al danno si aggiunge la beffa, perché lo Stato dice: a te famiglia faccio pagare la retta e questa mia illegittima decisione te la faccio pagare cara perché questa tua scelta va nel redditometro e a te scuola, che vivi con le tue sole forze, ti punisco ulteriormente facendoti pagare l’Imu come se fossi un Ente commerciale qualunque e non una risorsa. Va ricordato infine che lo Stato grazie alle scuole paritarie risparmia oltre 6 miliardi di Euro all’anno (mezza manovra finanziaria) e che aumentando gli aiuti alle scuole paritarie ogni Euro investito renderebbe allo stato 5 Euro di risparmio, che potrebbero essere reinvestiti in parte nella scuola statale. Questo vuol dire spending review: razionalizzare e ottimizzare. Quando i principi di economicità, di giustizia e di libertà saranno applicati anche alle famiglie?