TUTTOSCUOLA.com – Scuole paritarie: siamo più multimediali delle statali

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lunedì 23 aprile 2012

Scuole paritarie: siamo più multimediali delle statali

Alcune settimane fa, dopo la pubblicazione da parte del Miur del monitoraggio generale sulle Indicazioni per il primo ciclo, su qualche organo di stampa si era tentata una certa polemica su un aspetto dei dati pubblicati, scelto tra i tanti: la ricchezza di strumenti multimediali nella scuola.
L’articolo aveva sottolineato il fatto che nelle scuole paritarie, carenti di strumentazione multimediali, vi era un ritardo di parecchi anni nell’uso delle tecnologie didattiche.
Scuola statale all’avanguardia, dunque, scuola paritaria arretrata.
La risposta si è fatta un po’ attendere, ma, come era prevedibile, è arrivata, decisa, a confutare l’accusa. Ci ha pensato Luigi Sepiacci, presidente dell’Aninsei, l’associazione nazionale istituti non statali di educazione e istruzione che, in occasione in occasione dell’assemblea nazionale dell’associazione a Roma, ha dichiarato: “Dall’uso delle lavagne interattive multimediali ai compiti in classe compilati sui tablet, dalla formazione ad hoc dei docenti alle nuove forme di comunicazione scuola- famiglia, la scuola non statale, in proporzione, è più multimediale di quella statale”. “’le scuole che aderiscono ad Aninsei che si possono definire multimediali – ha precisato Sepiacci – sono il 10-15% del totale, una percentuale più alta di quella registrata tra le scuole pubbliche”.
In un ipotetico duello tecnologico, secondo Sepiacci, le scuole private e paritarie avrebbero la meglio sugli istituti statali, “soprattutto perché prima degli strumenti tecnologici in questi istituti arriva la formazione dei docenti. Anche se le scuole pubbliche hanno più strumenti a disposizione – ha osservato – non é detto che vengano usati di più agli alunni”.
Gli ha fatto eco il direttore Education Confindustria, Claudio Gentili che ha ricordato che “Le scuole pubbliche cablate sono 14 su 50 mila, mentre quelle di Aninsei, secondo l’associazione, sono una trentina su più di 1000 istituti. Da settembre 2012 arriveranno a quota 50”.
“Finora – ha aggiunto Gentili – nella scuola pubblica sono stati distribuiti 50 mila tablet e le classi 2.0 sono solo 467. La scuola 2.0 é necessaria per riconciliare il mondo dell’istruzione con quello del lavoro”.

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